Il sito Chiavedinamometrica.net mette a disposizione guide utili su come utilizzare la chiave dinamometrica e recensioni dei migliori prodotti.
La chiave dinamometrica è una speciale chiave di manovra che possiede la caratteristica di essere a serraggio controllato, il che significa che, utilizzando questa chiave, si potrà determinare quale risulta essere il movimento meccanico, ovvero la forza, che si imprime alla vite o al bullone che si sta avvitando o serrando.
Come Funziona la Chiave Dinamometrica
Dal punto di vista estetico, una chiave dinamometrica assomiglia a una comune chiave a cricchetto, dotata di un manico, per lo più realizzato in materiale plastico, e di un corpo che può essere più o meno lungo a seconda della forza che si deve imprimere.
Dalla testa della chiave sporge un nottolino, che permette di calettare a mano le bussole intercambiabili che il singolo modello di chiave possiede. Nella testa è inoltre contenuto il meccanismo del cricchetto, composto da una molla, la quale viene tenuta in posizione da un registro con ingranaggio che permette di selezionare il tipo di coppia di serraggio che si desidera usare. La molla consentirà appunto al cricchetto di entrare in funzione solamente quando la forza applicata sulla chiave raggiunge la medesima tensione della molla interna, in questo modo non si applicherà più forza del necessario e non si danneggerà la filettatura delle viti.
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Infatti, la forza che applichiamo sulla testa di una vita per serrarla, forza chiamata momento meccanico o coppia di serraggio, è determinata dalla lunghezza del braccio di leva, quindi dalla distanza che intercorre tra la vite e la nostra mano, e da qui le varie lunghezze possibili del manico della chiave dinamometrica, e dall’energia che trasmettiamo. La chiave dinamometrica, grazie al meccanismo che sopra abbiamo descritto in modo semplificato, permette di impostare il valore massimo della forza impartita, che viene generalmente misurato in Newton per metro nel sistema metrico e in libbre per piede nel sistema imperiale.
Come accennavamo, lo scopo di questa chiave è quello di impedire un eccessivo serraggio dei bulloni, e proprio a per questo scopo è stata inventata. Serve inoltre per non danneggiare il filetto o per garantire l’omogeneità del carico. Un esempio, nel mondo del ciclismo, vi è la necessità di non danneggiare nel serraggio i piccoli componenti della bicicletta, i quali sono delicati e vanno serrati con coppie molto basse, oppure per montare i componenti in fibra di carbonio, i quali se serrati con un momento meccanico eccessivo potrebbero dare adito a una crepa nel materiale, che causerebbe un cedimento senza avvertimento del materiale durante l’utilizzo.
Tipi di Chiavi Dinamometriche
Le chiavi dinamometriche si dividono in varie tipologie, tra le quali quelle a scatto e quelle a quadrante sono le più conosciute. La chiave dinamometrica a scatto è la più comune in Europa, oltre che la più precisa. In questo tipo di chiave il valore di serraggio si imposta ruotando l’impugnatura oppure agendo su di un’asta di manovra estraibile. Il momento meccanico impostato, invece, si legge sul corpo della chiave oppure su un piccolo quadrante scorrevole. In molti casi, per agevolarne la lettura troviamo un nonio. Dal punto di vista pratico, si usa come una normale chiave per bussole, una volta montata la bussola desiderata sul nottolino, al raggiungimento della coppia di serraggio che si è impostato sulla chiave, questa produrrà uno scatto.
La chiave dinamometrica a quadrante o a lancetta, invece, è più diffusa negli Stati Uniti, si compone di due barre di metallo parallele, una delle quali unisce l’impugnatura alla testa dove è presente un attacco quadro, l’altra è connessa alla testa ma è libera all’estremità opposta e forma la lancetta che permette di leggere il momento meccanico impresso, sopra una scala graduata. La prima barra, che è più robusta, è quella che esercita la coppia motrice, la seconda barra, invece, non essendo collegata all’impugnatura non flette nel momento in cui si applica la forza e permette così di leggere la forza impressa, in base alla flessione riscontrata.
Mentre nella chiave dinamometrica a scatto è il meccanismo stesso che permette di non azionare la chiave se la forza applicata supera quella impostata, nella chiave dinamometrica a quadrante è compito dell’operatore interrompere il serraggio quando legge sulla scala il valore desiderato.
Da alcuni anni si è diffusa anche la chiave dinamometrica digitale, dove il valore viene letto su uno schermo a cristalli liquidi e la chiave emette un suono al raggiungimento del valore impostato. Nei modelli più completi, attraverso una trasmissione tramite cavo o wifi, ci si collega a un computer che attraverso uno specifico programma può eseguire registrazioni di valori applicati con riferimento al giunto ed all’operatore.
Come Scegliere una Chiave Dinamometrica
Molti appassionati di fai da te sono convinti che una semplice chiave a cricchetto sia sufficiente ad ottenere un risultato ideale in qualsiasi situazione, ma non è così. Questo perché una chiave a cricchetto non è mai completamente affidabile, e l’avvitatura potrebbe risultare non corretta come dovrebbe. Un errore che, soprattutto per certi componenti, come il reggisella di una bici, potrebbe compromettere la struttura dell’elemento interessato, o fare grippare le guide interne, bloccando o rallentando il telescopico. Il pericolo di andare incontro a degli inconvenienti aumenta se gli elementi su cui fai affidamento perdono di tenuta, magari durante un aumento di carico, come nel caso di un manubrio di bici male ancorato, che potrebbe affossare, mandandoti a terra al primo atterraggio sulla ruota anteriore dopo un salto, o fare svirgolare il manubrio, facendoti perdere il controllo. Per questa ragione è sempre bene leggere le istruzioni, e serrare i componenti con la chiave dinamometrica adatta. Ma, quando vai per acquistarla, potresti trovarti a dovere scegliere tra una chiave dinamometrica a misurazione continua o a serraggio.
Premesso che stiamo parlando di due categorie diverse, all’interno delle quali comunque puoi trovare strumenti di maggiore o minore qualità e attendibilità, cerchiamo di capire quale risulta essere la differenza, quale conviene prendere, e in quale frangente. In pratica, mentre le chiavi a misurazione continua ti danno sempre il polso della situazione, che puoi controllare dalla lancetta o dal valore digitale sullo schermo, quelle a serraggio si limitano a bloccarsi quando raggiungono il valore preimpostato. Le prime sono decisamente più precise, soprattutto per quello che riguarda la possibilità di monitorare continuamente lo sforzo applicato e lasciarti un margine di scelta, indispensabile se stai usando delle rondelle elastiche, le seconde invece, più facili e dirette, sono perfette se sai esattamente a che valore fermarti, purché ovviamente siano sufficientemente precise, e magari dotate anche di un goniometro.
Un accessorio molto utile, che puoi trovare su una chiave dinamometrica, è il goniometro. Questo strumento serve a misurare l’angolo di inclinazione della chiave sul piano di serraggio e, soprattutto, la sua ortogonalità rispetto all’asse dell’elemento sul quale andresti ad agire. L’uso di questo accessorio, per banale che possa sembrarti, è molto importante proprio per evitare che dado e bullone non siano correttamente in asse e che, di conseguenza, tu possa, se non te ne accorgi in tempo, forzare l’avvitamento rovinando la filettatura. Infatti, se prosegui, la chiave dinamometrica si bloccherà prima del tempo, segnalando di avere raggiunto la coppia di serraggio, mentre l’assemblaggio è ancora incompleto, e il filetto irrimediabilmente compromesso. Quindi, come puoi immaginare, questo accessorio è molto utile, soprattutto se vite e bullone sono vecchi ed usurati.
Per quanto una chiave dinamometrica possa essere regolabile, questa elasticità rientra in un intervallo preciso, che viene impostato dalla casa costruttrice. Puoi trovare in commercio chiavi con un intervallo abbastanza ampio, ma rischi una precisione non eccezionale, ed altre con un intervallo ristretto, più utili e precise. Stabilito questo principio, devi scegliere la chiave in base alla coppia Nm che devi raggiungere, ed evitando che tale coppia sia troppo vicina ad uno dei valori limite, in modo da garantirti il massimo della precisione. Una chiave dinamometrica con intervallo compreso tra 5Nm e 25Nm e una seconda chiave dinamometrica con intervallo compreso tra 20Nm e 100Nm andranno benissimo per la maggioranza delle moto.
Anche per la bici è consigliabile comprare due chiavi dinamometriche. La prima dovrebbe supportare valori da 20 a 70 Nm e la seconda dovrebbe supportare valori da 2,5 a 20 Nm.
Una chiave con range da 40 a 150 Nm, è invece utile per il serraggio di dadi di pneumatici di automobili ed elementi di maggiori dimensioni.
Un altro è aspetto da considerare con attenzione è la dimensione del nottolino di innesto, misura identificata spesso anche come attacco. L’innesto è sostanzialmente un parallelepipedo che dalla testa della chiave, chiamato attacco quadro maschio. A questo elemento vanno connesse, o calettate, le bussole della giusta dimensione con cui viene effettuato il serraggio.
Le misure dell’attacco sono sostanzialmente tre
-1/4″, cioè 6,35 mm
-3/8″, cioè 9,52 mm
-1/2″, cioè 12,7 mm, che è quello più comune.
L’innesto, oltre a permettere di collegare alla chiave la bussola che serve per fare il serraggio, offre anche la possibilità di tenrela in posizione durante l’utilizzo.
Le chiavi dinamometriche hanno solitamente una precisione dichiarata dai costruttori, determinata dalla Norma DIN EN ISO 6789:2017, che è del +/- 4% per le chiavi manuali e +/- 6% per chiavi di piccole capacità. Dopo un certo numero di cicli di serraggio o di tempo trascorso dall’ultima taratura, è consigliato comunque effettuare una nuova taratura in modo da avere avere uno strumento che sia affidabile. La Norma EN ISO 6789:2017 consiglia la taratura ogni anno o dopo 5000 cicli di serraggio.
I materiali di costruzione, l’affidabilità di una marca conosciuta e il prezzo sono altri fattori determinanti per scegliere una chiave dinamometrica. Se vuoi che duri nel tempo, ed essere garantito da eventuali difetti, devi controllare che la fabbricazione sia buona e la casa conosciuta.
Il manico, solitamente realizzato in plastica, deve garantire una impugnatura ottimale ed ergonomica, mentre il corpo della chiave deve essere realizzato in metallo resistente. Gli utensili in acciaio semplice sono piuttosto solidi, anche se piuttosto pesanti e suscettibili di usura. Per questo motivo l’acciaio più utilizzato è quello sottoposto a trattamenti di tempratura, i quali migliorano durezza e robustezza, oppure è del tipo inossidabile, che garantisce una durata superiore.
Le chiavi dinamometriche in cromo vanadio, un tipo di acciaio legato con il cromo e il vanadio, sono un’alternativa interessante. Se la cromatura permette una maggiore resistenza e il vanadio rende la lega più robusta, dura e meno deformabile.
Valutate inoltre i servizi successivi alla vendita che offre l’azienda che ha realizzato la chiave, per fare in modo che una chiave dinamometrica sia affidabile nel tempo è necessario sottoporla costantemente a operazioni di taratura e per questo bisogna che l’azienda produttrice offra questo servizio e, ovviamente, a prezzi vantaggiosi. Per fare in modo che le chiavi dinamometriche forniscano misure affidabili e precise, dovrebbero essere infatti calibrate regolarmente. Si tratta della procedura con cui viene verificata la precisione di uno strumento di misura, oltre che la regolazione per allinearlo allo standard. Risulta essere ovvio che questo comporterà un costo diverso, ma lo ammortizzerai certamente nel tempo.
Manutenzione della Chiave Dinamometrica
La chiave dinamometrica va trattata con estrema delicatezza, per non guastare il suo meccanismo e perdere la sua precisione. Devi sempre conservarla nel suo astuccio, effettuare la regolare taratura come indicato dal costruttore, e proteggerla dall’acqua e dagli sbalzi termici. Alla fine di ogni utilizzo la devi sempre scaricare, e, quando la ricarichi, farla girare a vuoto.
Risulta essere molto importante anche evitare di forzarla usandola su supporti sporchi, imperfetti o rovinati dalla ruggine, avendo l’accortezza, prima di ogni operazione, di sgrassare e lubrificare le parti da serrare, usando il prodotto adatto e non un grasso qualsiasi. Per le bici, per esempio, dovrai usare la speciale pasta grippante, soprattutto se stringi degli elementi cromati, o fabbricati in carbonio. Volendo rimanere in tema di bici, ci sono dei casi in cui invece non bisogna assolutamente usare la chiave dinamometrica, come per le viti di registro, tipo quella del tappo della serie dello sterzo, o quelle del collarino del freno, che vanno appuntate quanto basta ad evitare movimenti fuori corsa.
Recensione Migliori Chiavi Dinamometriche
Shimano Pro
Shimano Pro è una chiave dinanometrica per bici con valori di serraggio che vanno da 3 a 15 Nm. Realizzata per operare sulle parti delicate, è l’ideale la messa a punto di biciclette in carbonio, indipendentemente dal fatto che si tratti di freni, deragliatori o parti come i pedali.
Per utilizzare la chiave, è necessario ruotare il selettore fino a quando non si è allineato al valore di coppia indicato sul manico.
L’attrezzo viene venduto con una calibrazione standard di ± 4%. Si tratta ovviamente di una precisione superiore rispetto a quella garantita da tutte le alternative economiche presenti sul mercato.
Con un innesto da 1/4 di pollice e il supporto per gli inserti M3, M4, M5 e M6, la chiave dinamometrica risulta essere adatta per la manutenzione di MTB e bici da strada
Naturalmente, sono disponibili anche gli innesti Torx T25 e T30, mentre manca il T20.
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Chiave Dinamometrica per Auto Tacklife
La chiave dinamometrica per auto Tacklife è calibrata con una precisione di +/- 4% prima della spedizione.
Risulta essere una chiave precisa e affidabile, particolarmente adatta per l’utilizzo sulle auto visto che consente di effettuare il serraggio tra 13.6 – 203.5 nm.
L’utilizzo è molto semplice, basta ruotare il collare di regolazione a molla sull’impostazione desiderata e rilasciarlo per bloccarlo in posizione.
Quando viene raggiunto il valore di coppia prestabilito, un click avvisa che bisogna smettere di applicare forza.
La chiave è realizzata interamente in acciaio, caratteristica che offre prestazioni ottime e garantisce una durata notevole. L’impugnatura zigrinata antiscivolo, inoltre, offre una presa confortevole.
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Tekton 24340
Tekton 24340 è una chiave dinamometrica per auto e moto con innesto da 1/2 pollice.
Si tratta di un attrezzo robusto, realizzato in acciaio, e con valori di serraggio che vanno da un minimo di 34 Nm a un massimo di 340 Nm.
Non ci sono parti in plastica che si possono rompere o consumare su questa chiave.
Presenta un cricchetto reversibile che permette di operare in entrambe le direzioni.
Per farti sapere quando hai raggiunto le impostazioni di coppia desiderate, l’attrezzo emette un click meccanico.
La chiave è precalibrata + / – 4% e risulta essere quindi decisamente più precisa dei modelli economici.
Nonostante questo, il prezzo non è troppo elevato.
Si tratta quindi di un attrezzo dal rapporto tra qualità e prezzo molto interessante.
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ParkTool ATD
ParkTool ATD è una chiave dinamometrica per bici realizzata in metallo, caratteristica che conferisce resistenza e robustezza all’attrezzo.
Alla fine dell’impugnatura si trova un quadrante che permette di cambiare le impostazioni relative alla coppia di serraggio.
In particolare, è possibile cambiare i livelli di serraggio tra 4, 4,5, 5, 5,5 e 6 Nm.
La maggioranza delle chiavi dinamometriche continuano a ruotare anche dopo che raggiungono la coppia di serraggio. Al contrario, questa si ferma. Questo elimina le possibilità di errore umano
Il limite dello strumento è da individuare nelle dimensioni, è infatti piuttosto ingombrante, conseguenza della robustezza dei materiali con cui è realizzato
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Chiavi Dinamometriche più Vendute Online
Mettiamo a disposizione una lista delle chiavi dinamometriche più vendute con i relativi prezzi.
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